Sabato prossimo saranno trascorsi ormai due anni dall’inizio dell’operazione speciale russa in Ucraina.
Fin da subito è stato chiaro che l'offensiva russa non fosse un attacco limitato ad assicurare il controllo di Mosca sulle sole regioni contese dell'Ucraina orientale.
L’ipotesi più accreditata per il lungo periodo è sempre stata che Putin e i suoi generali intendessero mantenere il controllo dell'Ucraina orientale: la parte a est del fiume Dnepr.
"L'obiettivo - spiegavano fonti di intelligence al quotidiano Ukrainska Pravda - potrebbe essere di dividere l'Ucraina in est e ovest, lungo il corso del Dnieper, come era un tempo la Germania".
Cosi facendo, Mosca avrebbe potuto instaurare una zona 'cuscinetto' tra la Russia e i paesi occidentali, utile a garantire la propria sicurezza.
Naturalmente all’opinione pubblica mondiale si è spacciato che lo scopo dell’operazione in questione fosse quello di denazificare l’Ucraina e di contrastare l’avanzata della Nato verso i confini della Russia.
Dopo due anni di guerra e perdite consistenti da entrambe le parti con alterne fortune, l’ucraina esiste ancora e la NATO si è addirittura rafforzata sia con l’adesione di nuovi paesi, sia perché quasi tutti i paesi dell’alleanza hanno aumentato sensibilmente il loro budget di spese militari.
Tuttavia Putin non desiste perché è consapevole che una sconfitta militare, percepita anche dal suo popolo oltreché dall’opinione pubblica mondiale, sarebbe la sua fine politica, se non addirittura anche quella fisica.
Dai grafici allegati si può notare come:
le direttrici d’attacco russe dei primi giorni di guerra dimostrano chiaramente che l’obiettivo di Putin non fossero solo le aree russofone del paese, ma soprattutto quello di prendere la capitale nemica, per costringere il governo in carica a scappare oppure ad arrendersi;
i russi sono andati molto vicino a conseguire l’obiettivo prefissato nelle settimane successive dall’inizio delle operazione militare soprattutto con il tentativo di prendere l’aeroporto di Kiev con le forze speciali.
Solo la pervicacia di resistere da parte degli ucraini non l’ha reso possibile, ancorché inizialmente li hanno affrontati senza gli aiuti di materiali militari dell’occidente;
gli obiettivi civili colpiti dai russi in Ucraina sono stati certamente più di quelli militari, soprattutto quando lo zar ha compreso di aver fallito…
Al momento i russi stanno avanzando, approfittando della diminuzione del sostegno americano, bloccato al congresso da parte del voto dei repubblicani.
Putin questi problemi non li ha, può fare quello che vuole, incluso minacciare e forse aggredire anche altri paesi europei….